Reducing CO2 emissions

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Reducing CO2 emissions

Lettera aperta alle Istituzioni Nazionali

Nel recente Assessment Report 5 dell’United Nations Scientific Panel on Climate Change (IPCC), la Commissione Europea nel quadro delle attività intraprese per contenere le emissioni di CO2, variabile principale delle modificazioni climatiche del pianeta, ha emanato nuove normative nella legislazione comunitaria atte a regolamentare le quantità di biossido di carbonio prodotto nel settore dell’autotrasporto che è fonte di emissione del 23% del totale generato globalmente. ( http://ec.europa.eu/clima/policies/transport/vehicles/index_en.htm
Le nuove direttive impongono limiti di emissione di greenhouse gas molto severe per le flotte di autoveicoli che sono in esercizio in Europa (Vans, cars, heavy duty vehicles. etc. ), già a partire dal 2014, calcolato sulla media complessiva degli autoveicoli registrati all’azienda gerente.
Le penalty previste variano da un minimo di 5€ per ogni grammo in eccesso, sino a 95€/g . (Penalty payments for excess emissions : http://ec.europa.eu/clima/policies/transport/vehicles/vans/index_en.htm
Il contenimento della CO2 entro i limiti posti dalle nuove normative, adducono un extra costo sul servizio che potrebbe incidere sensibilmente sulla economia generale dell’azienda e del paese.
In questo scenario in Italia sono state sperimentate soluzioni tecnologiche innovative volte a limitare le emissioni sia nel settore del trasporto che nella produzione di energia, ma soprattutto possiamo annoverare una singolare acquisizione di know-how nell’ambito di tecnologie fondate sulle potenzialità dell’idrogeno utilizzato come arricchimento nei carburanti a base da idrocarburi in grado di dimezzare le emissioni di CO2 e di altri inquinanti e di azzerare le emissioni di monossido di carbonio.
Nell’ultimo decennio la tecnologia dell’uso dell’idrogeno applicata ai motori endotermici, grazie a consorzi misti, Università ed Enti di Ricerca istituzionali che hanno operato in co-funding su progetti di ricerca Europei, ha generato nel nostro paese un network di microeconomia indotta che ha portato le tecnologie sviluppate alla ribalta dell’ interesse internazionale. Le realtà imprenditoriali, che nonostante la crisi generalizzata, hanno investito in questi anni le proprie risorse nel settore dell’uso dell’idrogeno, hanno potuto esprimere i propri skill basandosi unicamente sul mercato extra nazionale, con la Germania in primis, ove nel piano di sviluppo dell’energia e del trasporto è già in opera un programma attuativo per un uso intenso della risorsa idrogeno.
In questa complessa fase economica-sociale che si paventa in prossimità delle modificazione conseguenti al Climate Change, si auspica che le straordinarie potenzialità delle tecnologie sviluppate possano essere supportate al più presto da una nuova policy del sistema energetico nazionale e divenire fonte di sviluppo di lavoro e al contempo in grado di fronteggiare con efficacia la problematica del contenimento delle emissioni di greenhouse gas.

 

Renato Burri
Scientific Coordinator H2Power Project
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