Facciamo il punto sulla ricerca

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Nell’ambito di sviluppo della fase di studio del sistema di alimentazione gestita elettronicamente dalla centralina del veicolo, è stata realizzata anche un’apposita area di lavoro presso il laboratorio di sviluppo di elettronica ed automazione della Egenera Srl di Perugia, al fine di analizzare le caratteristiche del sistema di gestione elettronica utilizzato dal veicolo da trasformare come dimostratore.

Il progetto H2Power, ha difatti l’obiettivo tecnico di appurare quali sono le percentuali massime di idrogeno combustibile che possono essere erogate in un mix a base di metano in un veicolo con motore tipico a ciclo Otto. Il mezzo utilizzato come test è un minibus Daily della Iveco da 106Cv, 3.000 cc., in dotazione presso la flotta mezzi pubblici dell’azienda regionale umbra di Umbria Mobilità.

La sperimentazione
Le sperimentazioni svolte in questi ultimi anni da vari Istituti, Università e centri di ricerca hanno dimostrato come l’uso dell’idrogeno in forma gassosa introdotto an-che se in piccole qu-antità, può comportare una sensibile riduzione delle emissioni di CO2 con un conseguente risparmio dovuto alla ottimizzazione dello stoccaggio di carburante.
Le percentuali sinora testate di H2 sino al limite massimo stechiometrico, si attestano intorno al 7% del volume assorbito in camera di combustione, in motori tal quali, ovvero senza nessuna modifica se non con alcune semplici tarature sui tempi di iniezione.
La sperimentazione avviata dal team di H2Power, intende verificare se questo limite può essere ridotto incrementando la percentuale di H2 attraverso una strategia di erogazione variabile in funzione della potenza di coppia. Il Lab IETC di Egenera si è quindi dotato di strumenti hardware e software per analizzare e studiare le configurazioni nominali del sistema elettronico di alimentazione del minibus, partendo dalla centralina ECU Magneti Marelli.
Le misure effettuate sono state evidenziate con maggiore dettaglio nella relazione tecnica ed altri test sono stati eseguiti sul veicolo in movimento per individuare i possibili punti di output dei sensori distribuiti per poterne gestire in seconda fase di test al banco le funzioni variabili per ottimizzare il procedimento di introduzione graduale del mix idro-metano.

 

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